30 giugno 2015

Il bianco ed il viaggio - Selvabianca il Vermentino di Cantine Due Palme



Se arriva un messaggio da Monica Caradonna in cui ti dice: non prendere impegni per l’8 giugno che c’è un tasting  fighissimo… non puoi che non prendere impegni!

Dopo il contatto con Monica è arrivato l’invito per l’8 giugno nella bellissima Tenuta La Mea della famiglia Maci, dove si è svolta la presentazione del Selvabianca il nuovo vino di Cantine Due Palme, un vermentino.





Il contesto era molto curato, ma soprattutto immerso fra alberi d’ulivo e vigneti…uno scorcio, un riassunto di Puglia.



Tanti gli ospiti intervenuti per questa grande presentazione. Sul tavolo di presidenza oltre a Monica Caradonna, ci sono il Presidente mondiale ed italiano degli enologi Ricardo Cotarella, il giornalista Luciano Pignataro e per Cantine Due Palme il Presidente Angelo Maci ed il Direttore Melissa Maci.

Cotarella sottolinea quanto sia importante il lavoro costante sul territorio e quanto la Puglia abbia fatto per passare da essere una regione di illustri sconosciuti buoni solo per fare vino da taglio ad essere una regione piena di eccellenze. Però ribadisce di quanto sia importante la storia e la Puglia di storia enoica ne ha veramente tanta, però la vite ha tempi lunghi e per arrivare dal Caucaso alla Puglia ci sono voluti secoli ed ora per far conoscere la Puglia al mondo in modo completo serve ancora tempo. Sottolinea quanto gli oltre 1.000 viticoltori delle Cantine Due Palme sono una importante risorsa anche per poter sperimentare ed infatti diventerà un grande centro di sperimentazione.

Dagli esperimenti si è deciso di impiantare e produrre il Vermentino e di porlo come punta di diamante dei vini bianchi di questa azienda. Questo vitigno implora il sole e Cotarella parla del fragile grappolo che da verde diventa giallo e poi quasi marrone bruciato dal sole.



Sempre Cotarella fa sapere a tutti che sono in corso sperimentazioni su un altro vitigno autoctono l’Ottavianello…io da ostunese non posso che essere contento visto che per ora questo vitigno è prodotto come DOC Ostuni solo dalla Azienda Agricola Greco, lo vinificano anche Botrugno e Racemi, ma sono certo sarà un vitigno che farà tanto parlare…Papà che ha “studiato” meglio ve ne parlerà presto.
Dopo gli interventi si passa alla degustazione guidata da Luciano Pignataro.

 
Si invia con Selvabianca che è il protagonista della serata.
Le uve vengono tenute in cella frigorifera a 0 gradi per 24 ore e dopo vengono criomacerate per circa 7 ore. Una volta avvenuta la fermentazione riposa in barriques per 3 mesi, il dott. Cotarella vorrebbe allungare questo periodo, ma secondo me va benissimo così altrimenti si rischierebbe di intaccare la grande freschezza del Vermentino.
Il vino risulta estremamente fresco e agrumato, ma devo dirvi quello a me fa venire subito in mente il mare! E’ molto fresco e sapido ed invita a berne. Bel vino che sicuramente potrà evolversi.


 

Siamo passati a degustare il Metodo Classico da Negroamaro Blanc de Noir un bel vino molto fresco che sarà arricchito nelle prossime versioni dalla liqueur prodotta con il vermentino passato in legno,. Cantine Due Palme presto realizzerà tutto il ciclo di produzione sia dei prodotti charmat sia dei metodo classico in una cantina di spumantizzazione di proprietà a San Pietro Vernotico.

Ultimo prodotto in degustazione il rosato Corerosa, 90% primitivo e 10% aleatico. L’aleatico si avverte subito al naso sprigionando grandi profumi, in bocca però il primitivo la fa da padrone con la sua forza e struttura, ma senza rinunciare alla freschezza che un rosato deve avere.







Alla degustazione è seguita una meravigliosa cena e quasi tutti i piatti sono stati preparati da Antonella Ricci e Vinod Sookar dello stellato Fornello da Ricci

In foto vedrete delle chips di barbabietola, crostico con lampascioni e una vellutata di patata sotto cenere con gambero rosso di Gallipoli.


Complimenti a Cantine Due Palme per la riuscitissima serata e chiudo con una citazione del Presidente Cotarella “La Puglia deve essere la Puglia”!


PS il titolo è una citazione di Luciano Pignataro

Nessun commento:

Posta un commento